Il Risorgimento a Penne: I De Caesaris
>> giovedì 17 marzo 2011
In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'italia, è stata consegnata al prof Candido Greco una medaglia per le conferenze tenute in merito alla figura del pennese Clemente De Caesaris nel Risorgimento. Clemente De Caesaris è infatti definito il Garibaldi d'Abruzzo.
Le medaglia raffigura una testa di leone, che richiama il monumento dedicato ai Martiri Pennesi del Risorgimento, presente a Penne in Piazzetta XX settembre, mentre le 8 punte tattili a bordo medaglia richiamano il numero dei martiri (ma anche i grani del Rosario, che vanno sgranati "uno a uno", per riconoscerli e recitarli), ed il motto gioverà ricordarsi e non scordarsi mai qui ben visibile...beh la storia del motto si trova all'interno di questo post...buona lettura!
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Medaglia modellata dal prof Mario Costantini e fusa dal prof Antonacci presso il liceo artistico di Penne |
Nel 1837 scoppiò a Penne un moto contro i Borbone organizzato dai Mazziniani. Uno dei capi della rivolta era Domenico De Caesaris, che per fortuna riuscì a fuggire. La repressione a Penne fu durissima perché 8 insorti furono fucilati a Teramo, ed a memoria di questo tragico evento possiamo vedere oggi il monumento in Piazza XX Settembre a Penne. Il monumento venne eretto nel 1913 ed il leone è di Pasquale Morgante. L'iscrizione così recita: Ai Martiri Pennesi del 1837 assertori della libertà e indipendenza d'Italia.
Il nipote di Domenico, Clemente De Caesaris, nato nel 1810, nel momento in cui scoppiò la rivolta si trovava in Veneto, ma qualcuno sospettò che avesse avuto un ruolo importante nella progettazione del moto rivoluzionario: come dire, buon sangue non mente!
Quando tornò in Abruzzo, scrisse con il carbone nella sua camera da letto nella Conceria sul Tavo tre date: 23 luglio 1837, giorno in cui scoppiò la rivolta, 20 settembre 1837, giorno in cui la commissione militare emise le 8 condanne a morte, e 21 settembre 1837, giorno in cui la sentenza fu eseguita a Teramo. Alle 3 date aggiunse il motto: Gioverà ricordarsi sempre e non dimenticare mai.
A causa dei sospetti di cui prima accennavo, il 7 marzo 1838 venne arrestato e tradotto nelle carceri di Teramo. Lo si ritenne complice dello zio Domenico e del padre Nicola (come potete vedere, la mia teoria sulla cattiva famiglia ha un qualche fondamento), e per questo subì un processo, per il quale scrisse un'Autodifesa, oggi purtroppo perduta. Fu dichiarato innocente, ma non per questo mise la testa a posto: fu protagonista dei moti del 1848 accorrendo nella Capitale il 30 marzo e scrivendo da lì al fratello Achille perché gli inviasse quanti più pennesi reperisse. Scoppiata la rivolta in maggio, fece le barricate con suo zio Domenico, deputato, e con il cugino Antonio. Quando i moti fallirono riuscì a scappare attraverso le fogne con i compagni ed i familiari.
Il primo luglio del 1849 venne arrestato con il padre, lo zio, il cugino (mentre il fratello Achille si dette alla macchia), con la nonna settantenne, la madre e la zia. Se le donne furono presto liberate, Clemente fu portato in carcere a Teramo, dove compose la sua seconda autodifesa, anch'essa perduta. Stavolta gli andò male sul serio, perché il 29 novembre del 1850 fu condannato ad otto anni di ferri insieme al cugino Antonio.
Clemente ne combinò delle altre, ma questa è un'altra storia...
Mi sono permessa di attingere da:
- Per la medaglia: immagini e considerazioni di Mario Costantini e Guido Delle Monache su Facebook
- Per le informazioni su Clemente De Caesaris ed i suoi "degni compari" : "Clemente De Caesaris - Vita, opere e lotta per l'Unità d'Italia", Edizione per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, di Candido Greco; "Penne: palazzi, eleganza, nobiltà, natura, eroismo" di ins. Lina Frattarola e Fernanda Marcotullio in collaborazione con le classi quarta B e quinta A - A.A. 1987/88 della Scuola Carlo Pensa di Penne.
3 commenti:
http://www.italianostrapenne.org/index.php?option=com_content&view=article&id=119:penne-oratorio-della-madonna-della-cintura-interni&catid=41:territorio&Itemid=67
salviamo l'oratorio della cintura! oggi sta persino peggio delle foto.
molto piacere Naide! e inventiamoci il premio de Caesaris per tutti gli eroi della libertà nel mondo...di più domani, ora nanna. grazie per il blog,
Andrea D'Emilio, pescarese da pescara.
Ciao Andrea,
in realtà le cose che potrebbero esser fatte sono davvero molte!
Mi accontenterei che un po' dello spirito ribelle e libertario dei De Caesaris fosse rimasto nei geni dei Pennesi di oggi!
Ho visto le foto dello stato in cui versa La Madonna della Cintura, ed ho linkato il vostro articolo a partire da questo post
http://pennesinelmondo.blogspot.com/2011/04/penne-itinerario-processione-venerdi.html, dove parlo dell'itinerario della processione del venerdì santo a Penne.
grazie naide! il merito dell'articolo cmq è tutto di italia nostra sez penne. ho potuto vedere l'oratorio grazie ad antonio di vincenzo, ex presidente della sezione, persona molto disponibile che sono contento di aver conosciuto.
è stato bello anche incontrare mario costantini e candi greco. insieme proveremo a fare cose buone.
Andrea D'Emilio
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